Sebbene l'India sia generalmente associata al consumo di tè, in realtà i dati storici indicano che il caffè arrivò qui nella prima metà del 1600, ben due secoli prima del tè. Un ruolo significativo nella diffusione del caffè in tutto il mondo è da attribuire alla regione islamica: quando i musulmani sufi scoprirono che la bevanda estratta dai chicchi di caffè verde macinato, unita ad acqua bollente, li aiutava a rimanere svegli e a concentrarsi durante le preghiere notturne, ne divennero grandi consumatori. Successivamente, i commercianti della penisola arabica lo esportarono in tutto il Medio Oriente e in Europa occidentale.

L'India è particolarmente nota per il Monsoon Malabar, estremamente popolare in Europa a partire dal diciottesimo secolo. I sapori della varietà Monsoon Malabar nacquero per caso: prima dell'avvento dei moderni mezzi di trasporto, il viaggio dall'India all'Europa durava circa 6 mesi, e il caffè, immagazzinato nella stiva delle navi, assorbiva l'umidità del mare e dei venti. I chicchi si gonfiavano, assumendo un colore marrone chiaro e dando al caffè un gusto più morbido e pieno. Quando le modalità di spedizione progredirono, questo caffè era ancora talmente desiderato che i produttori si misero a studiare per ricrearne le proprietà. Oggi, è l'umidità dei venti monsonici annuali a conferire a questo caffè le sue caratteristiche.